Per questo l’idea di ambientare le gesta a Soho, ex regno della trasgressione londinese, promuove il testo di Patrick Marber a indovinata trasposizione dell’opera di Molière e predispone alla messa in scena di Gabriele Russo una comfort zone, dove il Don Giovanni (Daniele Russo, convincente e a proprio agio nel ruolo) attinge a piene mani tra droghe, alcol, sesso sempre a buon mercato quando non ostentatamente offerto.
Don Giovanni è ‘Satana in Dolce & Gabbana’, è un barbaro, un pirata, uno che gioca sempre sporco, eternamente tormentato dal bisogno impellente di poter variare il menù della propria giornata il più velocemente possibile e senza andare troppo per il sottile, al costo di consumare il proprio vizio persino ‘sulla tavoletta del cesso’.
Tutto è consumato con modalità usa e getta sopra una grande piattaforma girevole, sapientemente montata sul palco, dalla quale nani e ballerine salgono e scendono, al ritmo incalzante di sonorità rock, con la rapidità dell’incontro fugace e occasionale.
Il pubblico segue in silenzio le gesta del protagonista; non ci sono risate né applausi fino al sipario finale, a tratti si ha la sensazione che ci si attenda un evento, un incontro, un qualsiasi coup de théâtre che inverta il senso della storia e salvi Don Giovanni dalla sua ossessione.
Ma nulla riesce a scalfire il nichilismo del protagonista: né i richiami agli affetti, ai sentimenti, alla generosità, in cui si alternano invano il vecchio Conte Padre, in nome del cospicuo patrimonio di famiglia, la moglie Elvira, implacabile paladina dell’amore per l’umanità, i due cognati, difensori dell’onore infranto, né, tanto meno, il fido servitore Stan, sempre di corsa alle calcagna del padrone, attento custode dell’archivio delle sue scorribande erotiche, inutile grillo parlante dell’incontenibile burattino.
L’incontro finale con il proprio destino, nelle sembianze da una statua dorata che fa la sua silenziosa comparsa sulla piattaforma, rappresenta un’ultima opportunità offerta a Don Giovanni di fare i conti col passato e di ‘usare il tempo residuo con saggezza’, provando ad uscire dalla cieca solitudine di uomo costretto a rilanciare continuamente la posta fino all’ultima mano.

Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 21 febbraio 2023

DON JUAN IN SOHO
dal 21/02/2023 al 26/02/2023

di Patrick Marber
ispirato al Don Giovanni di Molière
traduzione Marco Casazza

regia Gabriele Russo
con Daniele Russo

e con (in ordine alfabetico)
Alfredo Angelici, Noemi Apuzzo, Gaia Benassi, Claudia D'Avanzo, Gennaro Di Biase, Carlo di Maro, Sebastiano Gavasso, Mauro Marino, Alfonso Postiglione, Arianna Sorrentino, Gianluca Vesce
scene Roberto Crea
costumi Chiara Aversano
disegno luci Salvatore Palladino,
progetto sonoro Alessio Foglia

produzione Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini

TEATRO ELFO PUCCINI
Corso Buenos Aires, 33 MILANO
tel: 02 00660606
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