Alice Underground
Milano, Teatro Elfo Puccini, dal 13 dicembre 2022 all'8 gennaio 2023

Che meraviglia! Nonostante sia uno spettacolo oramai iconico (ieri era la centesima rappresentazione), non ero preparato a una tale cascata di sensazioni ed emozioni. Una goduria per gli occhi e non solo.

Alice Underground ripropone le avventure che Lewis Carrol descrisse nelle sue opere Alice's Adventures in Wonderland e Through the Looking-Glass, and What Alice Found There. Nel titolo dello spettacolo una dotta citazione: Alice's Adventures Under Ground è infatti il titolo del manoscritto del matematico del Cheshire contenente una prima parziale stesura di questi classici della letteratura. Il viaggio di Alice è un viaggio surreale attraverso un universo popolato di personaggi folli e inafferrabili che ci porta “underground”, nei territori ignoti del sogno e nella fantasia senza età. I personaggi sono noti a tutti, attraverso le numerosissime opere cinematografiche, anche a chi non avesse letto le opere originali: un bruco napoletano che fuma il narghilè, un coniglio che corre alla ricerca della propria casa, l’ora del tè nella inquietante cucina della lepre marzolina, le umanizzate carte di gioco che colorano di rosso un cespuglio di rose bianche per non cadere sotto le grinfie di una spaventosa regina di cuori e tanti altri sono i personaggi che Alice incontra nel proprio sogno (ma sarà un sogno?).
Questi personaggi vivono e comunicano usando un linguaggio dell’assurdo fatto di suoni, rumori, poesie, filastrocche, canzonette e musiche - anche suonate dal vivo con una tastiera e delle chitarre – perché, come dice uno dei personaggi - la duchessa - “Chi semina suoni raccoglie senso”. Sono immersi in una spettacolare scenografia multimediale immaginata e realizzata da Ferdinando Bruni (autore dei più di 300 coloratissimi disegni che la compongono degni della tradizione di illustratori quali Luzzati) e Francesco Frongia (curatore delle tecnologie multimediali). Si, perché la scenografia si compone di tre pannelli su cui vengono proiettate le scenografie, un vero e proprio cartoon immersivo, con cui gli attori interagiscono secondo movimenti appositamente predisposti per inserirsi ed interconnettersi alle ambientazioni.



Una vera e propria “scatola magica” in cui il Signor Tempo e il Signor Spazio giocano con le percezioni dello spettatore dando un senso di piacevole distacco dalla logica e dalla fisica  che dominano la vita normale, un superamento del confine tra fantasia e realtà. È curioso pensare che Dodgson (il vero nome di Lewis Carroll) nella vita professionale fosse un matematico euclideo; tuttavia, si lasciò permeare nelle sue opere letterarie dalle nuove geometrie non-euclidee esposte dai suoi contemporanei (Riemann e altri) e che fecero ipotizzare a von Helmholtz la possibilità della vita a due o quattro dimensioni. Alice è (anche) un viaggio in spazi-tempi diversi, dove le leggi della natura non sono annullate ma sono arditamente ridisegnate usando regole differenti.
Tantissimi sono i livelli a cui si possono leggere i testi originari, ma qui vogliamo evidenziare la bellissima resa teatrale e scenografica: così il bruco sul fungo manda nuvole di fumo che immediatamente si materializzano visivamente per disciogliersi nel cielo, Alice prende una chiave ed apre porte finte entrando in case immaginarie per poi correre nella foresta rincorsa dagli alberi, la rosa pian piano di colora appena il siringone preparato dal sette di cuori si avvicina… I pannelli hanno anche aperture da dove i vari personaggi possono affacciarsi, sempre coerentemente con i disegni digitalizzati. Bellissima anche l’idea della resa dei continui cambi di dimensione di Alice, da piccola a gigante o anche metaforicamente da bambina ad adulta, mediante gli zoom della proiezioni scenografiche.
Bravissimi gli interpreti, Elena Russo Arman nel ruolo di Alice e  l’incredibile trio-trasformista composto da Ida Martinelli, Umberto Petranca e Matteo de Moiana, che ci rendono gli innumerevoli personaggi riuscendo a caratterizzarne la follia (o perlomeno la stramberia) non solo attraverso i fantastici costumi arricchiti da maschere di cartone immaginifiche (gli occhi sbarrati mi hanno ricordato molto le maschere di STO del Signor Bonaventura) ma anche con stili recitativi e toni della voce azzeccatissimi e variegati.
Uno spettacolo affascinante e per tutti perché giocato sui sensi e non solo sulla mente. Non si capisce se si stia vivendo un sogno o la proiezione di un desiderio, se esista perché immaginato, o vissuto perché reale. Uno stimolo a riflessioni su chi siamo, su chi potremmo essere, su come relazionarsi con gli altri, su come si cambia… Ecco, quindi, la soluzione che ci arriva dall’altra opera di Carrol Through the Looking-Glass. Un unicorno risveglia Alice e fa un patto con lei: credere all’unicorno per poter credere a tutto, anche a sé stessi e quindi vivere.
Per concludere una menzione all’ampio ed entusiastico pubblico di ragazzini di seconda media da varie scuole milanesi: è stato bellissimo osservare il loro stupore e la loro attenzione durante lo spettacolo, vedere in loro la prima “sospensione dell’incredulità” lontano da smart phone, video-game e realtà virtuali varie. C’è sempre speranza.

Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 16 dicembre 2022


Alice Underground
dal 13/12/2022 al 08/01/2023

da Lewis Carroll

uno spettacolo scritto, diretto e illustrato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia

con Elena Russo Arman, Ida Marinelli, Matteo de Mojana, Umberto Petranca

luci Nando Frigerio
suono e programmazione video Giuseppe Marzoli

direzione e arrangiamento delle canzoni Matteo de Mojana

produzione Teatro dell'Elfo







TEATRO ELFO PUCCINI
Corso Buenos Aires, 33 MILANO
tel: 02 00660606
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ORARIO SPETTACOLI
da martedì a sabato ore  20.30
domenica ore 16.50


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