Scritto da Valeria Lupidi Sabato 07 Maggio 2022 07:32 Letto : 637 volte
Il testo, che per anni ha riscosso grande successo in Francia e continua a riscuoterlo in Italia, suscita emozioni e stimola una riflessione: amare è poi così difficile? Eppure parliamo del sentimento più atavico e testimoniato nella storia. A questa domanda cercano di dare risposta i serrati dialoghi dell'opera, ironici, pungenti e con una morale: la voglia di innamorarsi non termina mai. Molto accattivante la scenografia di Tiziana Liberotto che con un gioco di tende riesce a ricreare ambienti diversi senza la necessità di dover cambiare nulla nell'essenziale arredamento. Gradevoli le musiche originali di Bungaro e Antonio Fresa che arricchiscono lo spettacolo di adeguate sonorità, dandogli completezza ed armonia. Pino Insegno, grande protagonista, riempie la scena, senza però mai oscurare la sua partner, assolutamente non relegata al ruolo di spalla. Da apprezzare poi la grande capacità dei due attori di interagire con i personaggi non presenti in scena e farli percepire al pubblico come se fossero reali. Impossibile per lo spettatore non identificarsi almeno in uno (ma forse anche in più di uno) dei "siparietti" realizzati per descrivere la vita di coppia dei nostri protagonisti. Uno spaccato della vita matrimoniale portato in scena con leggerezza e ironia. Dopo poco più di un'ora di spettacolo si esce dal teatro forse un po' riflessivi sulla propria condizione di coppia, ma sicuramente alleggeriti da tanti pensieri e genuinamente ilari. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 6 maggio 2022. |
Imparare ad amarsi
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