In tutti i brani cantati emergono concetti esistenziali che linkano sull’indefinibile di una condizione giovanile che viaggia sui dorsali, si carica di ombre e poi si adagia sui sentieri della notte. “Quando parlo urlo” è la traccia concept del CD e contiene già gli elementi forti dell'album: stati irrisolti, resilienza e orgoglio giovanile, e tant’altro. Ingredienti di sempre, ma l’originale sta nella combinazione delle parti, nel modo in cui un io esplosivo deve fare i conti con gli altri, la società o un limite qualsiasi. In “Sogna che ti passa" c’è un donna che sorride felice, non è poco. “Sopra la delusione” è una “mini opera rock” perché si dilunga in vari tempi ritmici e colori timbrici. In “Consapevolezza” si trova un frammento di filosofia decadente: “troverò la giusta condizione quando tutto mi crollerà addosso”.
Nel complesso i Tindara sono portatori di una tensione e una voglia di mettersi in gioco, anche se in questo mondo le estroversioni sono difficili. Quindi alla fine si è costretti ad adagiarsi su una unità cromatica di nero senza liquidi di contrasto, mentre il tempo lascia solo sfumature d'orgoglio su errori reiterati e coazioni a ripetere strade sbagliate. Ci si guarda addosso per auto commiserarsi, anestetizzare il dolore e raggiungere una giusta condizione nell’uso prolungato di sé. Fino al’ostinazione, una ostinazione incessante che è anche ritmo della vita.
80/100
Terenzio Valenti: Voce
Daniele Mantegazza: Chitarra e cori
Alessandro Martorana: Basso
Emanuele Favaro: Batteria
Anno: 2012
Label: Venus/Valery Records
Genere: Rock
Tracklist:
01. Come dici tu
02. Ho scelto il nero
03. Sopra la delusione
04. Quando parlo urlo
05. Stones
06. Un minuto
07. Sogna che ti passa
08. Schiuma
09. Vescica
10. Upupa
11. Consapevolezza
