E’ scomparso Klaus Schulze uno delle figure più iconiche della musica elettronica |
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E’ morto a 74 anni, il 26 aprile scorso, Klaus Schulze, uno dei musicisti più rappresentativi della popular music elettronica degli ultimi 50 anni. |
Batterista e tastierista ha legato il suo nome ai dischi d’esordio di due delle band più celebri del rock cosmico tedesco degli anni ’70, ovvero i Tangerine Dream e gli Ashra Tempel. In realtà le collaborazioni di Schulze durante gli anni sono state numerose, ha suonato con Lisa Gerrard, i Cosmic Jokers, i Go di Stomu Yamashta insieme ad Al di Meola e Steve Winwood, Pete Namlook, Gudrun Gut e i Din a Testbild, gli Alphaville, Michael Shrieve, Bill Laswell e molti altri.
Ma il suo nome è particolarmente evocativo di un rock cosmico spaziale derivante dalle esperienze più astratte e sperimentali della psichedelìa e dei primi Pink Floyd che si caratterizzava per un uso esclusivo di sintetizzatori, mellotron, computers, sequencers e altri strumenti elettronici. I dischi più celebri pubblicati da Schulze sono stati, infatti, quelli costruiti su lunghe suites atmosferiche e modali, fatte di suoni scuri e sequenze minimaliste, come “Irrlicht” (1972), “Cyborg” (1973), “Timewind” e “Picture Music” (1975).
Con l’avvento del digitale e la fine dell’epopea sperimentale del “krautrock”, anziché scivolare in una new age sbiadita come i colleghi Tangerine Dream, Schulze ha mantenuto dritta la barra di una sperimentazione elettronica rigorosa che lo ha portato ad essere uno dei padri fondatori del movimento elettronico della popular music degli anni ’90.
Realizza proprio a partire dal 1994 al 2008 una serie di lavori con il produttore ambient-techno Pete Namlook intitolati “The Dark Side of the Moog” che rappresentano l’anello di congiunzione fra il rock cosmico tedesco e la nuova ambient music incoronando Klaus Schulze fra i padri fondatori delle nuove tendenze contemporanee.
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