Scritto da Marco Filipponi Martedì 14 Marzo 2023 16:00 Letto : 594 volte
Allo spettatore, già al suo arrivo, vengono svelati i binari su cui lo spettacolo si svilupperà. Due autori, due testi, uno cantato e uno parlato, che permettono a due Boomers di raccontare, ciascuno a suo modo, la parabola ascendente dei social media, diffusi al punto di creare dipendenza in moltissimi di noi; non solo nei momenti di passaggio della giornata, in tram come in sala di attesa, ma in ogni occasione e contesto, fino alla ‘intimità dei bagni di un autogrill’. Severgnini, caschetto argenteo meravigliosamente intonato al blu dello sfondo, legge brani da "lo Zen e l’arte di manutenzione della motocicletta" di Robert Pirsig che, già nel 1974, descriveva la mutazione genetica del veicolo: in breve tempo, si è trasformato da strumento creato per un unico scopo, in oggetto di tale culto da risultare follemente indispensabile, non so se vi viene in mente qualcosa, … E’ il Severgnini televisivo, garbato, senza concessioni istrioniche da animale da palcoscenico se non una ‘Ninna Nanna’ non propriamente intonata. Si aggira bene nel labirinto social, a suo agio nel familiare Facebook, ma anche nel più aggressivo Twitter, di cui racconta risvolti divertenti di attacchi feroci che si stemperano in inviti a pranzo, fino a incursioni negli Instagram e Tik Tok di Millenials e Z- Generation (di cui, sinceramente avremmo apprezzato una maggiore presenza tra il pubblico). Si muove su terreni amici, parla delle giacche di Buzzati, immagina Ungaretti a twittare, cita gli arabeschi di Flajano e le domande di Platone. Il suo livello di empatia cresce parlando di donne, da Elly Schlein alla moglie, compagna di una vita e ‘bellissima ragazza’, alla nipotina, che avrà 18 anni nel 2040 e alla quale augura, un futuro di "libertà e partecipazione", fuori da imposizioni autoritarie e dall’anonimato dei nickname dei leoni da tastiera. Fava, pochi metri a sinistra, declina magistralmente in musica l’ascesa dei social attraverso brani suoi e di Gaber, che già precorrevano l’esplodere del fenomeno molti anni prima che avvenisse. Anche con lui si va in crescendo, si parte dall’analogico "vita, bellissima e imperfetta, per più di un motivo" alle "notizie che hanno bisogno d’aria", al "tagliare i discorsi che fanno troppo rumore" per concludersi nel 'cuore appassionato che va a letto presto, perché a volte, di notte, esco’, della "Bellissima Ragazza", mentre l’altro, commosso, si ritira dietro le quinte. Il pubblico di Boomers è attento e garbato, forse anch’esso un po' ‘televisivo’, ma dispensa applausi calorosi e meritati ai due artisti: ma quando Fava intona ‘La Libertà’, e finalmente lo sfondo blu diventa multicolore, abbiamo sperato, solo per un attimo, Boomers noi stessi, che ‘libertà è partecipazione’ diventasse un solo coro. E sarebbe di certo piaciuto molto anche al grande Giorgio.
La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 13 marzo 2023. |
BEPPE SEVERGNINI E CLAUDIO FAVA di e con Beppe Severgnini
corso di Porta Romana, 63 - MILANO ORARIO SPETTACOLI |